BERTHIER Pierre (1782-1861).

Entrato a l’Ecole Polytechinique (Politecnico) nel 1798 e all’Ecole des Mines nel 1801, lavorò in seguito nel laboratorio centrale dell’Ufficio delle Miniere. Nel 1816,fu nominato Professore di Docimastica e direttore del Laboratorio dell’Ecole des Mines. Membro della sezione di Mineralogia dell’Accademia delle Scienze nel 1827, fu nominato Ispettore Generale delle Miniere nel 1836

L’opera di Berthier sorprende per la sua diversità (fu autore di oltre 150 pubblicazioni). I suoi lavori si dividono tra la mineralogia, la geologia, la chimica, e interessano sia le applicazioni industriali che la ricerca fondamentale: la scienza e l’industria gli sono così debitori di un gran numero di scoperte. La maggior parte dei suoi studi , nella mineralogia in particolare, riguardano più specificatamente i minerali "utili". Pubblicò nel 1834, il suo famoso "Traité des essais par la voie sèche,ou, des propriétés, de la composition et de l’essai des substances métalliques et des combustibles" (Trattato di ricerca per via secca, o, delle proprietà, della composizione e della ricerca delle sostanze metalliche e dei combustibili), molto utilizzato dai mineralogisti e dagli ingegneri delle miniere, grazie ad un trattamento didattico e pratico dei metodi analitici.

I minerali del ferro occuparono un posto importante nelle sue ricerche: fece uno studio molto approfondito della composizione di questi minerali in Francia con lo scopo di migliorarne i processi di trattamento e la metallurgia; questo gli permise ,in via subordinata, di precisare la natura del "ferro carbonato" detto anche "ferro spatico" e di scoprire nel 1820 una nuova specie minerale la chamoisite (chiamata poi chamosite). Altri minerali furono analizzati da Berthier, che dimostrò per esempio la presenza di acqua di cristallizzazione, negata fino ad allora nello "zinco silicato" (l’hemimorfite). Berthier ha insistito sulla necessità di distinguere bene le specie minerali dai miscugli che sovente ne falsano l’analisi.

I minerali delle argille furono oggetto di molteplici lavori da parte di Berthier, in virtù della loro importanza industriale; in questa occasione descrisse due nuove specie, l’halloysite nel 1826 e la nontronite nel 1827. Fu uno dei primi a studiare la decomposizione delle rocce silicate, scoprì la presenza di alluminio nelle miniere di Baux vicino a Tarascon, che in ragione del suo colore era stato fino ad allora considerato come un minerale di ferro "difficile da trattare". Questo minerale fu in seguito chiamato "beauxite"da Dufrénoy (1844) ma il suo nome definitivo : bauxite gli fu dato da Deville nel 1861.Segnaliamo che Berthier ha realizzato numerosi lavori sui minerali di rame, di mercurio, i combustibili fossili......A lui si deve la scoperta e la descrizione della franklinite, infine a Chazelles (Puy-deDôme), segnalò un solfuro di ferro e d’antimonio che chiamò haidingérite in onore di Haidinger, quest’ultimo chiese in seguito, che questo minerale fosse dedicato al suo scopritore: da cui la berthiérite. In un altro campo, Berthier aveva rilevato, molto prima dei lavori di Mitscherlich sull’isomorfismo, che le sostanze chimicamente differenti potevano avere la stessa forma cristallina e anche cristallizzare insieme, iniziò una serie di sintesi di carbonati, esperienze che furono riprese più tardi, con successo, da Sénarmont.