I musei di tutto il mondo presentano, fra i campioni più belli, quelli dell'Isola d'Elba. In particolare il Museo di Firenze dispone della maggior collezione esistente al mondo, oltre 6000 esemplari, derivante in massima parte da raccolte dell'800.
Fin dall'antichità nota e sfruttata per i minerali di ferro della costa orientale, l'Elba a partire dal settecento diventa anche sede di interessanti studi scientifici e di raccolta di esemplari di minerali importanti sia dal punto di vista estetico sia da quello scientifico.
A partire da Ermenegildo Pini nel 1777, per tutto l'ottocento ed il primo novecento si susseguettero ricerche sul terreno e descrizioni di raccolte. Da Ottaviano Targioni Tozzetti a G. vom Rath, da Antonio D'Achiardi al suo figlio Giovanni, da Giuseppe Grattarola a Federico Millosevich e alla sua scuola (U. Panichi, E. Grill, P. Comucci) tanti scienziati soprattutto italiani hanno rivolto la loro attenzione ai minerali elbani.
Due i principali ambienti geologici:
1) un grosso batolite granodioritico circondato da un anello termometamorfico con annessi depositi pegmatitici nei quali si ritrovano splendidi cristalli di tormalina e di berillo, oltre ad interessanti e rari ossidi e silicati.
2) mineralizzazioni metasomatiche a skarn sia a prevalente ematite sia a prevalente magnetite che presentano anche una vasta serie di solfuri associati e di solfati, ossidi, alogenuri e fosfati di alterazione.
Di fronte alla bellezza dei campioni elbani alla varietà delle situazioni geologiche e all'intensità delle ricerche svolte in un ampio lasso di tempo, non molte sono le specie ritrovate per la prima volta all'Elba, solo sette. Relativamente poche, quindi, di fronte ad un totale di 166 specie identificate in tutta l'isola.
Nell'ordine cronologico di riconoscimento le sette specie nuove sono:
- ilvaite, sorosilicato di Ca e Fe, riconosciuta da Lelièvre nel 1806 e così denominata nel 1811 da Steffen in onore dell'isola col suo nome latino;
- pollucite, tectosilicato di Cs, primo minerale con questo elemento, identificato nel 1846 dal Breithaupt come nuovo silicato potassico, con il Cs riconosciuto successivamente (1864) dal Pisani. Il nome ricorda l'eroe greco Polluce;
- dachiardite, una zeolite, trovata da Giovanni D'Achiardi nel 1905 e così denominata in ricordo del padre Antonio;
- elbaite, termine a Li-Al del gruppo delle tormaline, così chiamata dal Vernadsky nel 1913 per le tormaline prive di Fe e di Mg;
- minguzzite, ossalato di K e Fe, determinato nel 1955 da Garavelli e dedicato al Prof. Minguzzi di Pavia prematuramente scomparso;
- bonattite, solfato di Cu triidrato, scoperto nel 1957 ancora da Garavelli e dedicato al Prof. Bonatti, mineralista di Pisa;
- uranopolicrasio, ossido complesso di Ti (e Nb) di U e terre rare, identificato da Aurisicchio ed altri nel 1993 e così denominato per l'analogia con policrasio-Y.
- P. Orlandi e F. Pezzotta - Minerali dell'Isola d'Elba. - Ed. Novecento, Bergamo 1996.
- G. Carobbi e F. Rodolico - Mineralogia della Toscana. - La Colombaria, Firenze 1970.
Berillo morganite - Grotta dOggi, S.Piero in Campo, Isola dElba
Tormalina rosa - Facciatoia, S.Piero in Campo, Isola dElba
Tormalina, berillo e quarzo - Grotta dOggi, S.Piero in Campo, Isola dElba
Ematite micacea - Rio Marina, Isola dElba
Limonite stalattitica iridescente - Rio Marina, Isola dElba